Le Produzioni Discografiche
Italo-Francesi in Francia
Le origini
Un’aria diversa, leggera, sincera ma anche dolceamara quanto la vita. La canzone d’autore italiana ha fatto innamorare la Francia con le sue storie d’amore, talvolta un po’ tristi, ma cariche di passione. Sebbene si potesse già notare un interesse nelle produzioni musicali italiane in Francia a metà 1800, sarà solo a partire dagli ani '50 del 1900 che le produzioni discografiche italiane saranno consacrate alla fama mondiale grazie all'interesse francese nel festival di Sanremo.

Fonte immagine: Rai
L’importanza e la notorietà del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, che va in onda per cinque serate su Rai 1, si diffonde rapidamente in tutta Europa, facilitando la propagazione dei titoli italiani in gara all’Estero. Mina, Domenico Modugno, Bobby Solo, Gianni Morandi, Adriano Celentano, ma anche Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, e più recentemente Mahmood sono solo alcuni dei nomi che si sono esibiti sul palco del Teatro Ariston dal 1951 fino ad oggi, regalando grandi emozioni al pubblico italiano…ma non solo. In Francia, il Festival di Sanremo attira l’attenzione di moltissimi ascoltatori, che impazziscono per la varietà italiana. A partire dagli anni ’60 infatti, si può notare una presenza massiccia di brani italiani importati in Francia, talvolta tradotti in francese per il pubblico dell’Hexagone, un esempio fra tutti? "Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano che in Francia diventa… "La Maison où j’ai Grandi", cantata da Françoise Hardy.
Il successo
Le produzioni discografiche italiane in Francia raggiungono l'apice del successo tra gli anni '60 e '80 con artisti del calibro di Toto Cutugno, Umberto Tozzi, Paolo Conte che insegnano ai francesi ad amare all'italiana. La celebre "Ti Amo" di Umberto Tozzi è sicuramente una delle canzoni più conosciute di Umberto Tozzi in Francia, tanto che ancora oggi viene ripresa, riarrangiata, e riproposta un po' ovunque.
Ultima, ma non meno importante Dalida, la regina del varietà, amatissima dai francesi che quasi la venerano come una regina. Dalida diventa più di una celebrità, ed è in parte grazie a lei se la discografia italiana ha così tanto successo in Francia.
Dalida però non è la sola donna italiana a far perdere la testa ai francesi; in effetti la giovanissima Gigliola Cinquetti prima conquista Sanremo con "Non ho l'età", poi la Francia intera con la stessa canzone, tradotta in francese con "Je suis à toi".
Gli anni '90 e la crisi
Nonostante l'amore provato dai francesi per le produzioni discografiche italiane nel loro paese, le importazioni dall'Italia raggiungono una fase di stallo a partire dai primi anni 2000. Complice la nascita del digitale e le nuove correnti provenienti da oltreoceano, la varietà italiana comincia a perdere un po' di quella popolarità che si era guadagnata nel corso degli anni. Sul finire degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000 abbiamo le ultime, vere importazioni italiane in Francia. Di quel periodo, tre sono i nomi di spicco: Eros Ramazzotti, Laura Pausini, e Tiziano Ferro, i nuovi volti del pop italiano che ancora oggi, a distanza di quasi vent'anni dalla loro prima "esportazione" in Francia sanno far parlare ancora di se. Laura Pausini in particolare è molto amata dal pubblico francese e dai suoi colleghi d'oltralpe, tanto che la cantante faentina conta numerose collaborazioni con artisti francesi di spicco, tra cui Lara Fabian e Johnny Hallyday.
La rinascita: le produzioni discografiche oggi
Se nel primo decennio degli anni Duemila le produzioni discografiche italiane in Francia erano poco considerate, con l'avvento del digitale la musica cambia. Grazie alle piattaforme streaming si sono potute creare delle nuove collaborazioni italo-francesi ristabilendo i legami che si erano affievoliti nel corso degli anni. Nel 2016, il rapper francese SCH ha contattato la sua controparte italiana Sfera Ebbasta per incidere insieme alcuni singoli, tra cui Cartine Cartier. Qualche anno più tardi è il turno di Maitre Gims, che reimmagina il canto partigiano Bella Ciao in chiave rap, suscitando non poche critiche provenienti dall'Italia.
Il 15 ottobre 2019 è stata la volta di Carl Brave, che ha conquistato Parigi, tappa del tour europeo che segue l'album
"Notti Brave", l'artista romano si è esibito a Parigi davanti ad un pubblico di connazionali residenti all'estero e di francesi desiderosi di conoscere la sua musica. A seguire Brave è stato Calcutta, "l'indien de la pop italienne" (com'è stato definito da Aureliano Tonet per Le Monde) che si è esibito all'Elysée Montmartre il 25 novembre 2019, presentando al pubblico Francese (e di italiani all'estero) le sue canzoni un po' anni '80, un po' senza senso, che hanno già conquistato l'Italia.
Un artista che ama molto l'Italia e la sua musica è Julien Doré che non perde mai l'occasione di graziare il suo pubblico con canzoni in italiano, o che hanno come tema l'Italia, tra le quali "Romy" canzone scritta e interpretata in italiano da Doré, come omaggio alle sue origini.
A novembre 2020 inoltre, il cantante francese di origini italiane Claudio Capéo ha pubblicato il suo nuovo album, “Penso a Te” una raccolta di canzoni italiane conosciute in tutto il mondo e rivisitate dal giovane artista francese, una vera e propria dichiarazione d’amore per la canzone d’autore italiana che ci fa comprendere che anche se il futuro delle produzioni discografiche italo-francesi in Francia rimane per ora sconosciuto, l’Italia e il suo modo di raccontare storie tramite le canzoni rimane il grande amore della Francia.